Missione colesterolo: tra mito e realtà

Senza il colesterolo il corpo si ferma

Hai paura del colesterolo alto? Forse stai guardando nel posto sbagliato.

Per anni ci hanno fatto credere che fosse il grande colpevole dei problemi cardiovascolari. Oggi la scienza dice altro: il colesterolo non è il nemico da combattere, ma una molecola essenziale per la vita.

Abbassarlo troppo non è una vittoria: è come togliere i mattoni a una casa. Senza colesterolo, non ci stiamo curando. Ci stiamo spegnendo.

Perché il colesterolo è fondamentale e non è solo un numero

 Il cervello è fatto di grassi (60%), non di carboidrati (zuccheri).
Non può funzionare bene senza i grassi buoni (compreso il colesterolo),

Il colesterolo è una sostanza grassa, simile a una cera, prodotta principalmente dal fegato (circa l’80%) e solo in parte introdotta con l’alimentazione (20%).

Essenziale per la vita, è un protagonista fondamentale per la salute.

  1. Forma le membrane cellulari, rendendole flessibili e resistenti.
  2. Partecipa alla sintesi di ormoni sessuali (estrogeni, testosterone, progesterone).
  3. È il precursore della vitamina D e della bile, necessaria per digerire i grassi.
  4. È fondamentale per il cervello, che da solo contiene circa il 25% del colesterolo totale del corpo. (Fig.1)

Misurazione del colesterolo del sangue

Quando facciamo le analisi otteniamo valori come colesterolo totale, LDL e HDL. Ma attenzione: questi numeri raccontano solo il colesterolo che circola, non quello che lavora dentro le cellule per produrre ormoni, vitamina D, bile o per dare stabilità alle membrane.

Eppure è proprio questo colesterolo “attivo” che conta di più. Oggi non possiamo misurarlo direttamente: un valore alto nel sangue non significa per forza un danno, ma spesso solo che è in transito, pronto a svolgere le sue funzioni.

Perché il colesterolo nel sangue è come vedere i camion in autostrada: non ci dice cosa stiano trasportando né come verrà usato il carico. Per scoprirlo, dobbiamo entrare nelle “case” del nostro corpo, le cellule, e osservare da vicino come questa molecola sostiene la vita.

Il colesterolo nelle cellule: l’isolante perfetto

Ogni cellula del corpo è come un piccolo appartamento con pareti ben isolate. Quelle pareti sono le membrane cellulari: decidono chi entra e chi esce, regolano segnali e nutrienti, mantengono ogni “stanza” interna al suo posto.

Il colesterolo è come un architetto silenzioso delle nostre cellule.
Non rende le membrane né troppo molli né troppo rigide, ma le mantiene resilienti: abbastanza fluide da far passare segnali e nutrienti, abbastanza stabili da non crollare al primo stress.

In certi punti, il colesterolo si concentra creando delle vere e proprie boe di stabilità: piccole isole più consistenti dentro un mare fluido. Su queste boe i recettori cellulari trovano l’appoggio perfetto per ancorarsi e funzionare bene.

Senza questo equilibrio, le cellule sarebbero come case con pareti che si sciolgono al sole o che si induriscono come cemento, incapaci di comunicare.

Ma allora perchè si dice non mangiare alimenti grassi perchè aumentano il colesterolo?

Qui entra in gioco un equivoco molto diffuso: confondere il colesterolo che produciamo con quello che mangiamo.

Il nostro corpo è un chimico preciso: produce circa l’80% del colesterolo di cui ha bisogno, regolando la quantità in base alle necessità. Quello che introduciamo con l’alimentazione (il cosiddetto colesterolo esogeno) conta molto meno di quanto si pensi.

Infatti, quando ne assumiamo di più con i cibi, il fegato tende a produrne di meno, mantenendo l’equilibrio. Al contrario, se ne mangiamo poco, il fegato aumenta la produzione. È un sistema a bilancia che ha permesso alla specie umana di sopravvivere anche nei periodi di carestia.

Il vero problema non è il colesterolo che troviamo in uova, carne o formaggi, ma il contesto metabolico in cui si inserisce: infiammazione, zuccheri in eccesso, trigliceridi alti e grassi trans.

Quindi, il problema non è il colesterolo in sé. Il vero rischio nasce quando il suo profilo si altera in un corpo infiammato. In quel contesto aumenta il grasso viscerale, cresce la pancia e le arterie si danneggiano.

I due veri nemici sono altri:

  1. I trigliceridi: spia di un’alimentazione ricca di zuccheri, farine raffinate e alcol. Quando sono alti, alimentano il grasso viscerale e l’infiammazione.
  2. I grassi trans: presenti in snack, cibi confezionati e margarine. Rendono le membrane cellulari rigide, promuovono infiammazione e aumentano il rischio cardiovascolare molto più del colesterolo stesso.

Ed è proprio l’infiammazione cronica la scintilla nascosta che trasforma il colesterolo da risorsa vitale a fattore di rischio.


L’infiammazione cronica: il fuoco silenzioso

Quando ingrassiamo, le cellule adipose si gonfiano come palloncini pieni di trigliceridi. Fino a un certo punto reggono, ma quando diventano troppo grandi, “scoppiano” e liberano molecole infiammatorie che intossicano il tessuto circostante.

È la cosiddetta infiammazione cronica di basso grado: non dà sintomi immediati, ma consuma piano piano, come un fuoco silenzioso sotto la cenere. E nel tempo apre la strada a diabete, aterosclerosi, fegato grasso e malattie metaboliche.

Quindi cosa fare davvero?

Non si tratta di eliminare il colesterolo dalla dieta, ma di creare un contesto metabolico sano:

  • scegliere cibi reali, non ultra-processati;
  • controllare trigliceridi ed emoglobina glicata;
  • ridurre l’infiammazione con uno stile di vita attivo;
  • gestire stress e sonno.

Conclusione

Il colesterolo non è un nemico da abbassare a tutti i costi, ma un segnale da interpretare. Un valore alto può indicare una tiroide lenta, un fegato affaticato o un metabolismo zuccherino alterato.

Non fermiamoci al numero: leggiamo il contesto in cui quel numero nasce. Solo così la prevenzione diventa vera.

Vuoi cambiare davvero? Il miglior momento è ora!

Inizia oggi il tuo percorso verso uno stile di vita più sano, sereno e consapevole. Iscriviti alla mia newsletter e ricevi subito la guida con i meie primi consigli pratici