Immagine con sfondo blu e scritta “Zone FAO – La carta d’identità del pesce”, con illustrazione stilizzata di un pesce. Rappresenta il concetto di tracciabilità e origine del pesce.

Da dove viene il pesce nel tuo piatto? Scoprilo con le zone FAO

Zone FAO: la carta d’identità del pesce

Quando acquistiamo pesce fresco o surgelato, spesso ci concentriamo sul prezzo o sull’aspetto. Ma c’è un’informazione molto più importante, scritta in piccolo sull’etichetta: la zona FAO.
Quel numero non è un dettaglio tecnico, ma una mappa nascosta che ci racconta da dove proviene il pesce e quanto possiamo fidarci della sua qualità.

Cosa sono le Zone FAO

La FAO (Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite) ha suddiviso gli oceani e i mari del pianeta in 27 grandi aree di pesca, ciascuna contrassegnata da un numero identificativo.
Queste zone servono a monitorare la pesca mondiale e a garantire tracciabilità e sostenibilità. In Europa, indicare la zona FAO sull’etichetta è obbligatorio per ogni prodotto ittico pescato in mare.

Esempio: “Merluzzo – pescato in FAO 27” significa che proviene dall’Atlantico Nord-Est, cioè dalle acque fredde del Mare del Nord e di Norvegia.

Fonte: https://piavepesca.it/zone-pesca/

Leggere la zona FAO significa capire l’origine

Ogni zona racchiude ecosistemi, specie e pratiche di pesca molto diversi.
Conoscerle aiuta a fare scelte più consapevoli.

Saperlo leggere non è un dettaglio da esperti: è una forma di tutela per il consumatore.
Permette di capire se il pesce è stato pescato vicino a casa o in un oceano lontano, se proviene da acque controllate o da aree inquinate o sovrasfruttate.

Zone da preferire e zone da valutare con cautela – Non tutte le zone FAO sono uguali.

Quelle del Nord Atlantico (FAO 27) e del Mediterraneo occidentale (FAO 37.1) sono generalmente meglio monitorate e soggette a controlli europei più rigorosi.
Altre zone tropicali, come la FAO 71 o 34, possono invece essere associate a pratiche di pesca intensiva, con meno garanzie ambientali e sociali.

In ogni caso, il marchio di sostenibilità (come MSC o Friend of the Sea) aggiunge un’ulteriore garanzia sulla gestione responsabile delle risorse.

Come leggere bene un’etichetta di pesce

Un’etichetta completa deve indicare:

  • il nome commerciale e scientifico della specie;
  • il metodo di produzione (“pescato” o “allevato”);
  • la zona FAO di cattura (per il pesce selvatico);
  • il Paese di allevamento o trasformazione (per i prodotti lavorati).

Esempio utile: “Orata (Sparus aurata) – allevata in Grecia – FAO 37.3 – metodo di produzione: allevato”.

Perché questa informazione conta

Conoscere la zona FAO non serve solo a soddisfare la curiosità geografica:

  • aiuta a ridurre le frodi alimentari (pesci venduti come “locali” ma importati da lontano);
  • promuove la pesca sostenibile;
  • tutela la biodiversità marina;
  • e ci permette di scegliere prodotti più freschi e sicuri.

Pesce pescato o allevato? Saperlo leggere fa la differenza

Oltre alla zona FAO, sull’etichetta del pesce compare anche il metodo di produzione, che specifica se il prodotto è pescato o allevato.
Capire questa distinzione aiuta a scegliere con maggiore consapevolezza.

Pesce pescato (selvatico)

Proviene da mari, laghi o fiumi naturali ed è catturato attraverso attività di pesca.
Ha un’alimentazione naturale e un profilo nutrizionale spesso più ricco di omega-3.
Può però contenere tracce di inquinanti ambientali (come mercurio o microplastiche), motivo per cui è importante controllare la zona FAO di provenienza.
Le aree ben gestite, come la FAO 27 (Atlantico Nord-Est) e la FAO 37 (Mar Mediterraneo), sono garanzia di maggiore sicurezza e sostenibilità.

Pesce allevato

Cresce in ambienti controllati (vasche o gabbie marine) e segue un’alimentazione definita.
È sempre disponibile, tracciabile e sottoposto a controlli sanitari regolari, ma la qualità dipende molto dal tipo di allevamento e dal mangime utilizzato.
Scegliere prodotti con certificazioni come MSC o Friend of the Sea aiuta a garantire un allevamento responsabile e a ridurre l’impatto ambientale.

In conclusione

Ogni volta che scegli un pesce, leggi l’etichetta come leggeresti il passaporto di un viaggiatore.
La Zona FAO è la sua carta d’identità: racconta da dove viene, come è stato pescato e quanto rispetta il mare.
Dietro quei numeri si nascondono scelte che influenzano la tua salute, la qualità del cibo e il futuro degli oceani.
Saper leggere l’etichetta è un gesto semplice che fa bene a te e al mare.

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